In occasione della penultima giornata dedicata agli Stati Generali dell’Editoria tenutasi presso la sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il presidente dell’Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo Silvio Malvolti ha presentato al Sottosegretario con delega all’informazione e all’editoria Vito Crimi il grave scenario in cui versa l’informazione dal punto di vista deontologico.
L’obiettivo è sensibilizzare alla necessità di adottare nuove e più adeguate regole deontologiche che consentano di informare i cittadini in modo più corretto.
Infatti, secondo una ricerca del 2011 di EuroDAP (l’associazione che studia i disturbi da attacchi di panico), i mass-media sono la prima causa di ansia e depressione. Nel 2012, una ricerca fatta da BuoneNotizie.it in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano, ha stimato che le notizie negative generano un costo di 200 euro pro-capite per il Servizio Sanitario Nazionale, necessari per curare tali patologie.
La credibilità dei media non è mai stata così bassa: in Italia, secondo un sondaggio dell’Università degli Studi dell’Insubria, la professione di giornalista è meno credibile di quella del parrucchiere, e quella del blogger è inferiore a quella di una badante. Il 55% dello stesso campione di intervistati sostiene che l’informazione non coinvolge più come prima perché spettacolarizza ogni cosa pur di avere attenzione.
Le conseguenze di tutto questo sono molto gravi perché è in gioco la nostra democrazia: secondo il Reuters Institute Digital Report 2017, il 47% degli utenti ha dichiarato di non informarsi più perché le notizie hanno un effetto negativo sul loro umore. Gli editori si lamentano perché non compriamo più i giornali. E dovremmo pure pagarli?
Cosa sono gli Stati Generali dell’Editoria.
Sono un percorso articolato in sei mesi e diviso in diverse fasi. La prima si è conclusa a maggio e ha previsto la ricezione di proposte da parte di operatori del settore e le idee dei cittadini. La seconda fase, dal 28 maggio al 4 luglio, riguarda le audizioni dei vari attori della filiera. Editori, direttori, edicolanti, sindacati, operatori dei media, si sono alternati per offrire i rispettivi punti di vista.
L’ultima giornata degli Stati Generali dell’Editoria è dedicata all’audizione della categoria dei giornalisti. Tra gli interventi previsti, quello di Luca Streri del movimento Mezzopieno, che rafforzerà il messaggio già anticipato da Silvio Malvolti, sullo scorretto equilibrio tra notizie negative e positive.
La fase finale sarà in autunno con la pubblicazione di tutte le proposte e una bozza di riforma.
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