Allarmismo e fake news allontanano i lettori. Lo conferma un recente studio pubblicato sulla rivista Journalism Studies.
È possibile fare informazione in modo meno ansiogeno affinché il lettore possa ritornare a informarsi? Per capire il fenomeno, basta leggere un qualunque giornale e subito si viene sopraffatti da notizie eccessivamente negative, che generano pessimismo e sfiducia…
Già nel 2011, uno studio dell’EuroDAP aveva concluso che i mass-media sono al primo posto tra le principali cause di ansia. Questo genera una fuga dalle notizie e dal mondo dell’informazione in generale. Infatti, secondo l’ultimo Digital News Report del Reuters Institute, le notizie raccontate con enfasi eccessivamente negativa portano i lettori a smettere di informarsi. Il fenomeno è talmente diffuso da rischiare di mettere in crisi la democrazia, perché informarsi correttamente significa anche poter fare scelte in maniera consapevole.
Come mai accade questo? Cerchiamo di capire quali sono, più nello specifico, i motivi che portano ad allontanarsi dalle notizie.
L’allontanamento volontario e involontario dalle notizie
Secondo lo studio pubblicato sulla rivista Journalism Studies, sono sostanzialmente tre i motivi che portano i lettori ad allontanarsi volontariamente dalle notizie:
- infodemia, cioè l’eccesso di informazione a cui si è esposti di continuo;
- l’informazione mette di cattivo umore, perché le notizie sono troppo negative;
- scarsa fiducia nelle notizie.
Il motivo principale per cui ci si allontana involontariamente dall’informazione è l’eccesso di contenuti proposti dai vari media. Ciò porta a scegliere quelli che si preferiscono di più e cioè, spesso, l’intrattenimento. In questo modo, però, non si fa altro che smettere di informarsi.
A questo si affianca il distacco compiuto in maniera inconsapevole: nel mare magnum dei contenuti offerti dai media, non potendo seguirli tutti, si fa una selezione di ciò che si preferisce e che, di solito, non è un’informazione corretta, ma intrattenimento.
Le soluzioni proposte dallo studio
Quali soluzioni si possono realizzare per far riavvicinare i lettori ai giornali? Secondo quanto pubblicato su Journalism Studies, ecco le soluzioni per evitare questi meccanismi e per realizzare un’informazione più corretta.
1. Un giornalismo più costruttivo
Il giornalismo costruttivo fornisce un’informazione più corretta ed equilibrata. Questo perché mostra sia ciò che non va, ma anche cosa si può fare per risolvere i problemi denunciati. Questo nuovo approccio alle notizie fornisce delle soluzioni ai problemi, o esempi positivi da seguire e a cui ispirarsi per risolverli.
2. Stop alle breaking news
Per far riavvicinare gli utenti alle notizie, lo studio analizza modelli editoriali che si focalizzano su meno notizie alla volta e per fornire al lettore un’informazione più corretta e approfondita. In pratica, uno slow journalism, cioè il giornalismo lento che si focalizza su poche (ma approfondite) notizie al giorno.
3. Meno opinioni e più fatti
Una chiara distinzione fra opinioni e giornalismo, che deve basarsi su fatti veri e perciò incontestabili, uniti a una maggiore trasparenza dell’informazione. Si eviterà così di comunicare una percezione distorta della realtà.
4. L’aiuto di nuovi algoritmi
Per gli utenti che si sono invece allontanati inconsapevolmente dalle notizie, preferendo ad esempio canali tematici che li interessano maggiormente, come quelli di intrattenimento, la realizzazione di specifici algoritmi da parte di piattaforme social, dei singoli editori, potrebbero aiutare a far sì che l’utente possa visualizzare notizie affidabili e corrette mentre sta visualizzando i suoi contenuti preferiti o mentre sta navigando sui social media.
In questo modo, si evita la diffusione delle fake news che tanta parte hanno avuto nei primi momenti della pandemia, e non solo.
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