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L'INFORMAZIONE

PUÒ ESSERE

PERICOLOSA.

PER QUESTO AL GIORNALISMO DELLA PAURA, PREFERIAMO QUELLO DELLE SOLUZIONI.

Perché crediamo
ci sia bisogno
di un giornalismo
più costruttivo.

Ogni giorno siamo bombardati da notizie che, cavalcando la paura, preferiscono parlare alla pancia senza passare per la razionalità. Racconti che, se negativamente polarizzati, possono indurre nei lettori un senso di insicurezza, apatia, ansia e preoccupazione. La fiducia nell’informazione, infatti, è ai minimi storici (Edelman Trust Barometer 2021).

Il giornalismo dovrebbe dare più rilevanza e copertura alle soluzioni, lasciando meno spazio al frequente racconto unidirezionale dei problemi. Per questo motivo chiediamo un nuovo approccio nel descrivere il mondo che ci circonda. Più precisamente, di ricercare, verificare e diffondere un’informazione che sia più equilibrata.

Perché l’informazione

può essere pericolosa.

Nella quotidianità ciascuno di noi si affida alle notizie per comprendere il mondo. Se questo, quindi, è comunemente raccontato in modo allarmistico e privo di soluzioni, si può creare uno stato di giudizio alterato, istintivo e poco oggettivo. Condizione potenzialmente pericolosa, perché ci si muove in una realtà che è percepita in modo errato.

Qualche esempio.

In uno studio condotto da Ipsos (Perils of Perception, 2017) che esamina 38 Paesi, tra cui l’Italia, dalle interviste emerge chiaramente quanto le convinzioni della popolazione dipingano una visione pessimista del mondo, basandosi su dati errati.

Realtà

Differenza tra realtà e percezione

Su 100 persone in età lavorativa, quante pensi siano disoccupate e in cerca di lavoro? Media delle risposte: 49%. Realtà: 9,3% (dati Istat agosto 2021).

9.3% 39.7%

Quanti cittadini musulmani pensi ci siano ogni 100 abitanti? Media delle risposte: 20%. Realtà: 3,7% (dati Ipsos 2017).

3.7% 16.3%

Su 100 persone di età compresa tra i 20 e i 79 anni, quante pensi che abbiano il diabete? Media delle risposte: 35%. Realtà: 5% (dati Ipsos 2017).

5% 30%

Quale percentuale di ragazze tra i 15 e 19 anni pensi che partoriscano ogni anno? Media delle risposte: 17%. Realtà: 0,6% (dati Ipsos 2017).

0.6% 16.4%

Su 100 persone, secondo te quante possiedono uno smartphone? Media delle risposte: 91%. Realtà: 66% (dati Ipsos 2017).

66% 25%

Curioso, anche il sondaggio effettuato dagli studenti del corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi dell’Insubria (2018). Dai risultati, emerge che la fiducia dei cittadini italiani nei confronti dei giornalisti è inferiore a quella dei parrucchieri.

Medico
Scienziato
Farmacista
Operaio
Magistrato
Parrucchiere
Giornalista
Comandante
Commercialista
Tatuatore

Cosa metteresti in discussione firmando la petizione.

Se decidi di aderire alla causa, chiederai al Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti maggior sensibilità ed equilibrio nell’informazione. La ricerca, la verifica e la diffusione delle notizie va calibrata da sempre.
Ma in un mondo in cui l’informazione sta diventando sempre di più una potenziale arma, il rispetto del lettore oggi assume un’importanza ulteriore.

Un aiuto a informarsi consapevolmente.

Se desideri cominciare a muoverti meglio nell’eccesso di informazioni,

ecco qui 5 consigli che ti saranno d’aiuto.

Vai oltre il titolo.

Quando un titolo cattura la tua attenzione, leggi l’articolo completo. Se continua a sembrarti allarmante, cerca la stessa notizia su testate opposte tra loro. In questo modo, potrai avere un’opinione sicuramente più razionale e consapevole.

Ascoltati.

Dopo aver letto una notizia, fai attenzione a quali emozioni ti ha suscitato. Se sono negative, prova a rielaborare l’informazione in modo neutro, chiedendoti se contenga dati oggettivi e sufficienti a determinare il tuo stato d’animo sul tema trattato.

Crea la tua dieta mediatica.

Scegli accuratamente cosa leggere. Il modo in cui percepisci il mondo intorno a te è frutto di ciò che hai letto o sentito. Le notizie sono come la tua dieta: se mangi male ogni giorno e la tua dieta non è sana, non potrai mai essere in forma.

La mente, mente.

Una notizia negativa ascoltata o letta ripetutamente nel tempo ti farà credere che le tragedie siano continuamente dietro l’angolo. Se ascolti il telegiornale cinque volte al giorno, avrai la percezione di un mondo che va sempre peggio. In realtà, non è così.

Un albero che cade.

Le informazioni sono spesso scelte per il loro clamore e per la loro capacità di attirare l’attenzione. Ma una singola notizia negativa può generare l’illusione che tutto vada male. Ricorda sempre il detto “Fa più rumore un albero che cade, che una foresta che cresce”.

Desideriamo coinvolgere editori, giornalisti e lettori per diffondere un giornalismo più costruttivo e cambiare insieme la visione del mondo.
Puoi unirti a noi firmando questa petizione, ma anche partecipando ai nostri eventi, ai nostri corsi o .

Scopri tutte le attività dell’Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo.

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