Redazione
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Se durante un dibattito politico tra parti opposte potesse prendere la parola un cittadino la prima domanda che sceglierebbe di fare ai protagonisti della scena diplomatica di un Paese o di una comunità sarebbe: «come pensate di risolvere il problema… ?». La seconda sarebbe: «come intendete collaborare per migliorare il nostro futuro?» La sua attenzione non andrebbe a cosa non è stato fatto, ai curriculum vitae, a ciò che sicuramente non andrà bene. Una qualunque persona del pubblico avrebbe voglia di vedere un percorso possibile, una strada migliore.
Incoraggiare la collaborazione. Questo è ciò che desidera maggiormente il lettore e spettatore. Non un’attenzione alle debolezze, alla corruzione, alle criticità ma una visione orientata alle soluzioni. A meno che non venga stimolato alla lettura negativa della situazione da articoli che nascono da un’investigazione attenta di ciò che è negativo. Perché la curiosità ci spinge ad approfondire anche quando sappiamo bene che non ci torna utile.
Raccontando l’approccio del giornalismo costruttivo a due politici, mi sono sentita rispondere che la grande difficoltà nel loro operato era proprio dettata dalla mancanza, da parte dei giornalisti, di domande volte a evidenziare il rispetto tra forze politiche e le opportunità di collaborazione tra le stesse. Una eccessiva attenzione alle divergenze non produce risultati efficaci per nessuno.
Uno studio condotto dall‘Università della Pennsylvania ha evidenziato che le notizie negative lasciano alle persone un forte senso di impotenza e di passività. Una storia raccontata secondo i principi del giornalismo costruttivo, invece, crea un terreno fertile per spingere le persone all’azione, alimentare la speranza e mostrare una strada percorribile.
Lo stesso studio ha rilevato che le storie con un alto potere emozionale sono destinate a essere più condivise rispetto alle notizie che alimentano paura e rabbia. Queste ultime possono attirare l’attenzione, spingere il lettore alla lettura curiosa ma, di fatto, restano immobili e non finiscono nel flusso delle condivisioni.
Il giornalismo ha un ruolo sociale fondamentale: guida verso il futuro mentre rappresenta la realtà. La scelta importante è verso quale futuro si vuole attirare lo sguardo del lettore.
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Io ho fame di notizie vere e positive !
Ciao Bruno, il nostro obiettivo è sensibilizzare e formare gli addetti ai media (giornalisti ed editori) affinché adottino un approccio più costruttivo alle notizie, in modo da raccontare anche i progressi e le soluzioni, e non solo denunciare i problemi. Rimani aggiornato sulle nostre attività iscrivendoti alla nostra newsletter!